Un attimo di pazienza

Radon

Il Radon è gas invisibile e inodore. Si accumula negli ambienti chiusi causando ogni anno migliaia di vittime. Fortunatamente, si misura facilmente e si elimina con semplici interventi. Gaia Consulting & Tecnologies risponde a ogni esigenza di misurazione, mitigazione e bonifica del Radon.


I nostri servizi di misurazione e mitigazione del Radon

Misuriamo le concentrazioni di Radon nelle abitazioni o nei lughi di lavoro. Eseguiamo misure di concentrazione nell’aria, nell’acqua di rete e nei materiali da costruzione. Individuiamo le soluzioni più efficaci per la mitigazione delle concentrazioni indoor.



Radon in acqua

Il Radon è solubile nell’acqua, che lo trasporta e lo diffonde.
Per rilevare la presenza di Radon proveniente dall’acqua eseguiamo misure mediante scintillazione oppure tramite sensori passivi.
Misure in Piscine (obbligatorie), Terme (obbligatorie) e condutture residenziali


Radon in Aria

Tramite misuratori passivi effettuiamo misure integrate su un arco temporale variabile da 10 gg a un anno, essenziali per valutare il rischio di esposizione con la variazione delle condizioni ambientali. Siamo in grado di fornire anche misure istantanee di Radon e misure del fondo gamma.


Radionuclidi nei materiali

Per valutare il contenuto di radionuclidi nei materiali di costruzione forniamo una misura di spettrometria gamma, che è l’unico tipo di misura su cui sono basati i criteri normativi a livello europeo. Questa misura non è in grado di determinare, tuttavia, l’emissione di Radon dal materiale che è regolata da fattori contingenti.
A tale scopo, proponiamo misure di emanazione condotte con rilevatori di tipo passivo.

Il Radon: un nemico invisibile

Non puoi vederlo e non puoi sentirne l’odore, ma potrebbe essere presente negli ambienti in cui vivi o lavori.
Il Radon (222Rn) è un gas radioattivo, inodore e invisibile, prodotto dal decadimento naturale dell’Uranio, un elemento presente in ogni tipo di suolo o di roccia.


Perché preoccuparsi del Radon?

Studi epidemiologici e ambientali hanno individuato nel Radon la seconda causa nella contrazione del tumore al polmone: negli Stati Uniti ogni anno muoiono 21mila persone a causa di questo gas (fonte EPA), in Italia circa 4mila.
II Radon proviene dal suolo, dalle rocce, dall’acqua e dai materiali di costruzione impiegati nelle abitazioni. All’aperto non costituisce un problema sanitario, ma negli ambienti chiusi può accumularsi e raggiungere livelli preoccupanti.
Alti livelli di Radon si registrano nei locali interrati e al piano terreno; la concentrazione decresce mano a mano che si sale ai piani superiori.
Il Radon decade in elementi radioattivi, due dei quali, il Polonio-218 e il Polonio-214, emettono particelle alfa. Fissandosi al particolato atmosferico, questi vengono inalati e raggiungono i polmoni, danneggiandoli.
A causa dell’elevata variabilità delle concentrazioni di Radon da luogo a luogo, è importante misurarne localmente la concentrazione.


Quantificare e misurare il Radon per eliminarlo

La sua presenza è facilmente determinabile attraverso misure di tipo attivo, che forniscono la concentrazione istantanea di Radon, o attraverso rivelatori passivi, che forniscono una misura integrata nel tempo. Le misure passive individuano meglio il reale rischio a cui si è esposti, poiché solo attraverso misure sufficientemente lunghe è possibile ottenere una media realmente significativa. La quantificazione è seguita dall’immediata individuazione delle vie di accesso del Radon nel locale: si possono effettuare ulteriori specifiche misure di concentrazione nell’acqua, nel suolo e nei materiali da costruzione. In molti casi, per risolvere il problema e per raggiungere livelli accettabili, è sufficiente una corretta ventilazione degli ambienti. In altri, invece, è necessario sigillare le eventuali fessure presenti nel pavimento o aerare il vespaio, se presente.
Solo nei casi più complicati si installano sistemi di captazione che rimuovano il Radon dal suolo prima che questo faccia il suo ingresso nell’abitazione.


La Normativa Europea sul Radon

L’art. 54 e 74 della Direttiva 2013/59/EURATOM fissano a 300 Bq/m3 il livello di riferimento massimo che gli Stati membri stabiliscono per le concentrazioni medie annue di radon nei luoghi di lavoro e di vita.

La raccomandazione 2001/928/Euratom prevede azioni correttive per concentrazioni superiori a 1000 Bq/l in acqua e misure volte alla tutela della salute umana per valori superiori 100 Bq/l.


Radon: la normativa Italiana

Il D. Lgs 31/07/2020 n. 101 impone al datore di lavoro la misura della concentrazione media annuale di Radon in tutti gli ambienti di lavoro sotterranei, indipendentemente dalla loro frequentazione, e la bonifica immediata qualora la concentrazione di attività sia superiore al livello di riferimento, 300 Bq/m3. A seguito di bonifica, ulteriori misure annuali devono attestare il raggiungimento di concentrazioni inferiori al livello di riferimento. Le misure, in caso di bonifica, devono essere ripetute ogni 4 anni ed essere recepite nel Documento di Valutazione dei Rischi. Qualora le concentrazioni siano inferiori al livello di riferimento, l’esercente recepisce i risultati della relazione nel Documento di Valutazione dei Rischi e attua tutti gli interventi possibili per ridurre, nel tempo, la presenza di radon, effettuando nuove misure ogni 8 anni.

Attualmente vige l’obbligo di misura entro l’agosto 2022 solo nei locali interrati. A seguito di pubblicazione nella Gazzetta ufficile da parte di Regioni e Province autonome delle aree prioritarie, sarà obbligatoria la misuranei locali seminterrati e a piano terra siti in tali aree.


Radon: recupero dei seminterrati

La Legge Regionale 10 marzo 2017, n. 7 “Recupero dei vani e dei locali seminterrati esistenti” così come modifcata dalla Legge Regionale 10 agosto 2017 n. 22 “Assestamento al bilancio 2017/2019 – I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali” dispone, con riferimento al rischio radon, che in caso di recupero di locali seminterrati che comporti la creazione di autonome unità abitative, il Comune debba trasmettere all’Agenzia per la tutela della salute (ATS) territorialmente competente, copia della SCIA relativa all’agibilità, corredata dell’attestazione sul rispetto dei limiti di esposizione al gas radon stabiliti con regolamento comunale o, in mancanza, dalle Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor.



DIRETTIVA 2013/59/EURATOM DEL CONSIGLIO 5 DICEMBRE 2013

Norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom

DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2020, n. 101

Attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti. (GU n.203 del 31-8-2000 – Suppl. Ordinario n. 140 )

PIANO NAZIONALE RADON, 2002 (Ministero della salute)

RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE del 20 dicembre 2001

Tutela della popolazione contro l’esposizione al radon nell’acqua potabile (2001/928/Euratom)

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