Un attimo di pazienza
GAIA Consulting & Technologies si avvale di personale tecnico laureato in Fisica e qualificato per effettuare i servizi di analisi e misura legati alle Radiazioni Ottiche Artificiali Incoerenti e Coerenti. Ogni misurazione è corredata di una relazione tecnica riportante le modalità e i criteri adottati per la misura. Le Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) incoerenti sono tutte le radiazioni elettromagnetiche artificiali nella gamma di lunghezze d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm, esclusa la radiazione laser. La seguente figura rappresenta le lunghezze d’onda, le frequenze e le energie associate a Infrarosso, visibile e ultravioletto, le bande in cui si suddividono le radiazioni ottiche artificiali.
Le radiazioni ottiche possono essere prodotte sia da fonti naturali che artificiali. La sorgente naturale per eccellenza è il sole che, come è noto, emette in tutto lo spettro elettromagnetico. Tuttavia, le radiazioni ottiche naturali non sono disciplinate in modo specifico dal Capo V del Titolo VIII (agenti Fisici) del D.Lgs. 81/08 dedicato in modo specifico alle Radiazioni Ottiche Artificiali. Tuttavia, il Capo I del Titolo VIII definisce i principi generali in base ai quali il datore di lavoro ha lìobbilgo di valutare tutti i rischi associati agli agenti fisici e, pertanto, anche a quelli che non sono disciplinati da un Capo specifico. Le principali sorgenti di ROA incoerenti Per laser si intende un dispositivo che amplifica la luce producendo fasci luminosi monocromatici e coerenti, con frequenze che vanno dall’infrarosso all’ultravioletto e anche nella gamma dei raggi X; un fascio di luce laser è caratterizzato da alta potenza e forte direzionalità. I laser immessi sul mercato dopo il 1 luglio 2005 sono classificati in 7 classi di pericolosità crescente. L’esposizione a radiazioni ottiche artificiali comporta una serie di rischi per la salute dei lavoratori esposti, che si differenziano in base alle differenti caratteristiche della radiazione e che sono correlabili a effetti riconducibili a due macro categorie. Gli effetti deterministici sono quelli per cui esiste una soglia per il fenomeno e in cui la gravità del danno aumenta con l’esposizione. A questa categoria sono riconducibili eritema (200-400 nm), fotocheratite, foto congiuntivite, danni al cristallino. Gli effetti stocastici sono quelli per cui non esiste una soglia e in cui, pertanto, la probabilità che l’effetto si verifichi aumenta con l’esposizione. A questa tipologia di effetti appartengono i tumori della pelle e la fotoelastosi. Per tutti gli effetti di natura stocastica, che sono quindi privi di una soglia di induzione quali foto invecchiamento cutaneo o tumori della pelle, i livelli massimi di esposizione non possono pertanto essere considerati come valori di frontiera al di sotto dei quali l’effetto è precluso. Gli obiettivi in base ai quali sono stati messi a punto i limiti di esposizione occupazionale alle radiazioni ottiche artificiali sono sostanzialmente di due tipi: Le patologie associabili all’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali non coerenti possono essere ricondotte a due tipologie. Lesioni termiche I meccanismi che producono una lesione termica hanno bisogno di grandi quantità di energia radiante (dose) assorbita dai tessuti in tempi brevi tali da produrre un incremento di temperatura superiore a 10-25°C. La lesione termica è proporzionale all’energia totale depositata e alla velocità con cui avviene la deposizione (rateo di dose). La gravità della lesione è funzione della capacità del tessuto di dissipare il calore (vascolarizzazione e idratazione del tessuto). Esposizioni anche molto brevi (es. laser impulsati) possono causare cambiamenti di stato repentini di tipo esplosivo e danni permanenti. Lesioni fotochimiche In questo caso, il meccanismo dipende dalla banda spettrale della radiazione: una reazione fotochimica avviene quando l’energia del fotone è sufficiente a mutare la molecola colpita in altre molecole. Il danno fotochimico dipende dall’irradianza e dal tempo di esposizione: poiché l’interazione avviene tra fotone e molecola, la stessa lesione può determinarsi in tempi diversi se è differente il flusso di fotoni. Esiste una capacità di riparazione del danno intrinseca nelle strutture biologiche ma elevati flussi (dosi) possono contrastarne l’efficacia e produrre comunque una lesione. La lesione fotochimica è caratteristica di esposizioni a lunghezze d’onda più corte come la Luce Blu e gli Ultravioletti. Le lesioni fotochimiche, che rappresentano il risultato dell’eccitazione delle molecole colpite, sono puntuali e restano confinate alla zona irraggiata. Non si diffondono ai tessuti adiacenti come le lesioni termiche da radiazione infrarossa. Provocano denaturazione e coagulazione delle proteine, frammentazione del nucleo. Le radiazioni UV con lunghezza d’onda inferiore a 180 nm sono di scarso interesse biologico perché sono assorbite dall’aria. Ai fini della protezione della salute, la regione spettrale di interesse è compresa soltanto fra 180 e 400 nm, poiché la radiazione di lunghezza d’onda inferiore a 180 nm non si propaga in aria a causa del forte assorbimento da parte dell’ossigeno e dell’azoto. I principali organi bersaglio nel caso dell’esposizione a radiazione ultravioletta sono gli occhi e la pelle. Il danno è dovuto a effetti di natura fotochimica. I principali effetti dannosi e i range spettrali in cui si verificano sono: L’esposizione alla cosiddetta Luce blu, corrispondente all’intervallo di lunghezza d’onda compreso tra 300 nm e 700 nm, espone l’occhio a possibili danni che si manifestano quasi esclusivamente a livello retinico, di tipo termico e fotochimico. I possibili danni arrecati dalla radiazione visibile e infrarossa si manifestano sull’occhio e sulla pelle a causa di effetti di natura fotochimica e termica e alla loro sinergia. I principali effetti dannosi e i range spettrali in cui si verificano sono: Un fascio di luce laser, sia diretto che riflesso da superfici speculari, può causare danni anche irreversibili alle strutture oculari e alla pelle. Il tessuto retinico ha, infatti, la caratteristica di non rigenerarsi, il che determina la permanenza di eventuali danni. La natura di questi danni dipende dalla lunghezza d’onda della radiazione (è la lunghezza d’onda a determinare il tipo di tessuto che un determinato laser può danneggiare), mentre la gravità è legata alla densità di potenza E o alla densità di energia H e alla durata dell’esposizione. Nel caso dei laser impulsati bisogna tenere conto anche della lunghezza d’onda dell’impulso, della frequenza dell’impulso e delle caratteristiche del treno di impulsi. L’occhio è sicuramente l’organo più vulnerabile nei confronti del laser e si possono avere diversi tipi di danno a suo carico: danni retinici di natura fotochimica, alterazioni retiniche caratterizzate da piccoli addensamenti di pigmento, discromie, effetti catarattogeni di origine fotochimica e termica, fotocheratocongiuntivite, ustioni corneali. I danni sono legati alle seguenti tipologie di effetto: In base al tipo di laser utilizzato, ulteriori pericoli associati all’utilizzo del fascio laser possono includere:I nostri servizi
ROA incoerenti nella banda UV
Capo V (Radiazioni Ottiche Artificiali) per sorgenti quali sistemi di saldatura, lampade germicide e a luce nera.
Non solo la valutazione dei rischi degli operatori direttamente interessati, ma anche quella degli esposti nelle aree circostantiROA incoerenti nell’infrarosso
ROA coerenti
Fornitura del servizio di Tecnico Sicurezza Laser per l’uso di apparati di Classe 4.Radiazione Ottica Naturale
Le Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) incoerenti
Bande spettrali
INFRAROSSO
Riscaldatori radianti; Forni di fusione per vetro e metalli; Cementerie; Lampade per riscaldamento a incandescenza; Apparecchi per la visione notturna
VISIBILE
Lampade per illuminazione (alogenuri metallici, mercurio, LED…); Lampade per uso medico (fototerapia) ed estetico; Luce pulsata; Saldatura (luce bllu)
ULTRAVIOLETTO
Saldatura elettrica/sistemi a plasma; Sterilizzazione; Essiccazione inchiostri e vernici; Fotoincisione; Controlli materiali; Lampade per uso medico (fototerapia) ed estetico; Luce pulsata.
Radiazioni Ottiche Artificiali coerenti (laser)
nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili, ma possono essere pericolosi se l’operatore
impiega ottiche di osservazione all’interno del fascio (lenti d’ingrandimento, binoculari,…).;
protezione dell’ occhio è normalmente assicurata dalle reazioni di difesa compreso il riflesso palpebrale, incluso l’uso di strumenti ottici per la visione del fascio;
protezione dell’ occhio è normalmente assicurata dalle reazioni di difesa compreso il riflesso palpebrale, ma la visione del fascio può essere pericolosa se l’operatore impiega ottiche di osservazione all’interno del fascio (lenti d’ingrandimento, binoculari,…);
radiazione diffusa è normalmente non pericolosa;I rischi da esposizione a ROA in ambiente di lavoro
Rischi diretti
Rischi collaterali
La Normativa
DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 (agg. luglio 2018)
DIRETTIVA 2006/25/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, del 5 aprile 2006
Via Gorizia 35/37 Gaia Consulting & Technologies Srl è una società iscritta al Registro delle imprese di Milano.Gaia Consulting & Technologies S.r.l.
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